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Versione

residenza di pensiero

 

 
 

un progetto di  Lucia Amara, Adele Cacciagrano, Piersandra Di Matteo, Joe Kelleher, Tihana Maravic, Snejanka Mihaylova, Enrico Pitozzi, Nick Ridout, Annalisa Sacchi

Con questo progetto, che contempla la possibilità di stare vicino a un festival-evento, e a partire da quello sviluppare una pratica di pensiero, vorremmo riformulare il nostro modo di operare prendendo a prestito un modello, quello della residenza, che solitamente è in uso nei confronti di una praxis scenica, ma che ancora difetta nei riguardi di una riflessione sulla e intorno ad essa. Un'occasione per ripensare le modalità attraverso le quali guardare la scena, nel tentativo di innescare, provocare e osservare esperimenti in vitro che abbiano per obiettivo la modifica simultanea dell’oggetto e dello sguardo 'gettato'. Col desiderio di ridefinire i concetti stessi di scena e di critica e delle diverse forme che queste assumono quando si manifestano. Ci interessa una misura intima e dialogica del pensiero, il rigore formale della discussione, il suo particolare andamento, le sue pause e i suoi balbettii. Per questo l’idea di residenza alla quale ci avviciniamo ha l’ascolto e la reazione alla parola come sue uniche polarità imprescindibili. In connessione con il contesto che ci accoglie.

thought residency a project by Lucia Amara, Adele Cacciagrano, Piersandra Di Matteo, Joe Kelleher, Tihana Maravic, Snejanka Mihaylova, Enrico Pitozzi, Nick Ridout, Annalisa Sacchi

With this project, working alongside a festival-event as a basis for developing a practice of thinking, we want to model our way of working on the residency, a model usually dedicated to stage practice, rather than reflections on and around that practice. An occasion to rethink the ways in which we look at the stage. An attempt to trigger, provoke and observe in vitro experiments where the object is modified alongside the gaze that is ‘thrown’ at it. A wish to redefine the concepts of the stage and its critique and the ways in which these are used. We are interested in the intimate and dialogical dimensions of thought, the formal rigour of discussion, its way of moving, its pauses and its stutterings. The key co-ordinates of this residency will be the practices of listening to and responding to words, in a welcoming context.