Grazie di esserti iscritto alla newsletter di Xing. Riceverai una conferma per email all'indirizzo segnalato.
Thanks for joining the Xing newsletter. You’ll receive an email notification.

Versione

Jürgen Reble

 
 

Jürgen Reble è un cineasta sperimentale attivo con performance di expanded cinema, installazioni e film. Dissoltasi l’esperienza del collettivo Schmelzdahin (che comprendeva lo stesso Reble, cineasta, Jochen Lempert, fotografo e Jochen Mueller, chimico) - autori dal 1978 al 1989 di una quarantina fra film e performance concentrati prevalentemente sull’alterazione della materia-cinema - Reble intraprende un percorso individuale più vicino ad un cinema in prima persona ed autobiografico. Il suo lavoro cinematografico espanso si inscrive nel segno della dissoluzione della materia cinema in un’esperienza di scomposizione e di decomposizione in tempo reale in cui, partendo dal found footage e ricorrendo all’intervento di agenti chimici sul supporto, emerge un’estetica dell’instabilità e dell’incessante mutazione. L’immaginario di Reble, sospeso fra magia ed alchimia, è fatto di immagini instabili e precarie, più vicina ai processi mentali dell’instabilità onirica che alla stabilità presunta del medium cinema tradizionalmente inteso. Reble ha presentato live o installazioni in festival e musei come il MoMA di New York, l'Auditorium del Louvre di Parigi, il Filmmuseum di Amsterdam ed il Walker Art Center di Minneapolis.

www.filmalchemist.de

Jürgen Reble is an experimental cineaste active in performance of expanded cinema, installations and film. After the experience of the Schmelzdahin collective (comprising of Reble, cineaste, Jochen Lempert, photographer, and Jochen Mueller, chemist) - authoring over forty films and performances from 1978 to 1989, concentrated mainly on the alteration of cinema tic material - Reble has taken up an individual path closer to a first-person, autobiographical cinema. His expanded cinema works with the dissolution of material cinema in the experience of real-time decomposition in which, starting from found footage and returning to the intervention of chemical agents on the film stock, an aesthetic of instability and incessant mutation emerges. Reble's imagery, suspended between magic and alchemy, is made from the precarious and unstable, closer more to fleeting, oneiric mental processes than to the presumed stability of the cinematic medium as it is traditionally understood. Reble has presented his work live or in installations in festivals and museums including MoMA in New York, the Louvre Auditorium in Paris, the Amsterdam Filmmuseum and the Walker Art Center.