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Hops! 2002

forum internazionale sulle performing arts

26/1/2002 - 26/1/2002
Arte Fiera Bologna

Dopo quattro edizioni di Incursioni (festival di interventi performativi d'autore - Link  Bologna 1996 - 1999) e due edizioni di Hops! (festival di visual e performing arts - Link Bologna 2000-2001), Xing (che sino al 2000 ha operato come Link project) abbandona per quest' anno il piano dell'evento dal vivo, per costruire invece uno spazio di riflessione incentrato sulle pratiche performative legate all'arte e al rapporto con le commitenze private e pubbliche.
Nell'ambito delle arti visive si sente da alcuni anni anche in Italia da parte di artisti e centri espositivi l'esigenza di confrontarsi con la fisicità e l'estemporaneità dell' evento dal vivo andando in una zona di incrocio fra performance e arti plastico/visive.  
Xing e Link Project fra i primi hanno praticato - intuendo le possibilità di sviluppi di linguaggi e contesti - questa sorta di sconfinamento sapendo di andare a ridefinire pratiche e abitudini produttive, fruitive e - non ultime - di mercato, nell'area delle arti visive e della performatività in genere (teatro, danza, sperimentazione musicale, mixed media…).
Oggi si sono delineati anche in Italia dei poli che investono nella direzione della performatività, dal Centro per l'Arte Contempoarnaea Pecci di Prato al Palazzo delle Papesse di Siena, a Pitti a Firenze ad alcune più vivaci Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea. Ma al di là dei centri pubblici, che hanno anche un'esigenza di aprirsi a nuovi pubblici e a forme espressive meno statiche, chi fra i privati ha seguito questa direzione?
Sempre più spesso soggetti privati (fondazioni, principalmente) intervengono in prima persona investendo su modalità  che si distanziano da una tradizionale impostazione basata sul sedimento collezionistico o l’intervento su giacimenti pre-esistenti, per affrontare la contemporanietà, e con essa il tema più immateriale delle azioni performative toccando in determinati casi anche aree di ricerca connesse con lo specifico spettacolare (nuovo teatro e danza) oltre che il più ampio e sempre più emergente ambito delle cosiddette Digital Arts.
In Francia tutto ciò corrisponde - dal livello delle istituzioni ministeriali agli organigrammi dei più piccoli centri culturali – con la formalizzazione di una zona di intervento artistico molto ampia, frutto di una sensibilità contemporanea - dedicata alle cosiddette Arts Vivants. Così in Gran Bretagna (Time Based e Performing Arts), in Germania e nei paesi nordici.

Vedendo avanzare in altri paesi europei questioni che in Italia partono a rilento, ci sembra interessante conoscere le esperienze di alcune organizzazioni private, esemplari in merito alle scelte di programmazione, diffusione e sostegno produttivo alle arti contemporanee di confine, come le arti visive che incrociano la performatività e viceversa.

Fra i soggetti più significativi abbiamo individuato Siemens Art Program - Germania, basata a Monaco, invitando il responsabili per il settore Dance and Theatre, Joachim Gerstmeier, che più ha lavorato sul crinale della performatività; Serge Laurent, responsabile del Dipartimento dello sviluppo culturale del Centre Pompidou, a Parigi, e Cristiana Perrella, curatrice del Gallery Arts Programme - The British School At Rome, esperta delle realtà anglosassoni più innovative, che presenteranno le loro esperienze sollecitati dal coordinatore del forum Roberto Grandi, massmediologo e studioso dei fenomeni culturali e comunicativi internazionali.

In the wake of four editions of Incursioni (festival of authorial performance events, Link Bologna 1996/1999) and two editions of Hops! (festival of visual and performing arts, Link Bologna 2000/2001), for this year Xing (operating since 2000 as Link project) has chosen not to organise live events and create instead a new ground for discussion centred on performative practices linked to art and the relationship with private and public commissions.
In the last few years, the necessity to cope with the physical and extemporaneous aspects of live events has been faced by artists and exhibition centres in the field of the visual arts also in Italy by discovering an area which is a cross between the performance and the fine/visual arts.
By perceiving the future development of languages and contexts, Xing e Link project were among the first who crossed this line with the consciousness that this violation would have redefined production, fruition and – last but not least – market practices and habits amidst the field of visual and performing arts in general (theatre, dance, experimental music, mixed media).
Various cultural centres are also working in Italy today by investing in the direction of performativity, from the Pecci Centre for Contemporary Art in Prato to the Palazzo delle Papesse in Siena, to Pitti in Florence and to a selection of the most active Galleries of Modern and Contemporary Art.
Besides public centres however, which obviously have to cope with the necessity to open up to new audiences and to more dynamic means of expression, has anyone in the private sector followed this direction?
More and more often private institutions (mostly Foundations) want to face contemporaneity and the immaterial issue of performative actions by getting actively involved in supporting new different approaches, which are far from the more traditional mainstream based on a collector's attitude or on the intervention on pre-existing foundations. In same cases, this attempt will reach areas of experimentation linked to performing arts (new theatre and dance) and to the wider and every day more important field of the so-called Digital Arts.
In France, from the level of ministerial institutions to the organigrams of the smallest cultural centres, everything we mentioned above corresponds to the creation of a very wide area of artistic intervention dedicated to the so-called Arts Vivants, as a result of a modern sense of contemporaneity. We can find a similar panorama in Great Britain (Time Based and Performing Arts), in Germany and the Scandinavian countries.

Considering that compared to Italy in other European countries the perception of issues such these is much deeper, we find it very interesting to know the experience of some private organisations, particularly outstanding in the production, diffusion and support of borderline contemporary arts, such as visual arts criss-crossing live performances and viceversa.

To discuss these items Xing invited significant subjects  that will present their experiences connected to the French, North European and British art scene.
Serge Laurent, responsible for the Centre Pompidou - Dep. Développement Culturel - Les Spactacles Vivants, in Paris;  Joachim Gerstmeier of Siemens Art Program - Germany, based in Munich, in charge for Dance and Theatre, the most active division on the performing arts;  and the curator Cristiana Perrella - Gallery Arts Programme - The British School At Rome.


All of them will present their experiences during a public discussion chaired by the forum coordinator, Roberto Grandi, massmedia expert and academic of international cultural and communication studies.