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Tunneling

 Nadav Assor, Surabhi Saraf

 
 

I percorsi artistici di Nadav Assor e Surabhi Saraf si incrociano in NASSA, progetto nato a Chicago nel 2008, per creare una ricca dicotomia, disturbante e organica, tra sovraccarico visivo e sonoro, con una precisa spinta narrativa: grattare via gli strati della materia mondana, inoltrandosi nelle profondità sottocutanee, ovunque lo scavo possa portare.

Lo sviluppo visivo di Tunneling, il progetto multi-disciplinare presentato a Netmage, si definisce attraverso un maniacale processo di taglio dei muri e scomposizione dello spazio che acoglie la performance, procedendo dall'interno all'esterno. I diversi strati parietali dell'edificio vengono lentamente rimessi alla luce, uno alla volta, fino a raggiungere la strada, lì fuori, nel tempo della notte. L'immagine viene costruita dal vivo perforando una piattaforma campione costituita dagli stessi materiali che compongono i muri dell'edificio ospitante; un software memorizza l'aspetto del singolo strato perforato, il green-screen ne ritaglia la figura elettronica. La narrazione sonora è costituita da una moltitudine di voci, prima sovrapposte migliaia di volte, poi lentamente sfoltita fino ad arrivare alla solitaria voce, reale, della performer Surabhi Saraf.

Nadav Assor and Surabhi Saraf formed NASSA in Chicago, 2008. Their individual practices are combined in NASSA to create a rich, disturbing, organic dichotomy between vocal and visual overload, centered around a single narrative thrust: that of peeling back the layers of the mundane, plunging through the subcutaneous depths beyond and within, to wherever the tunnel may lead.

The visual narrative of Tunneling, the project presented at Netmage, is defined through the process of cutting through the wall of the performance space from inside to outside, the different layers within the building wall slowly exposed until the outer, nighttime street is reached. This image is constructed in real-time by cutting miniature boards made of the different materials in the wall, combined through use of a specially constructed green-screen lightbox and custom software which 'memorizes' the appearance of each layer of material as it’s being cut. The audio narrative consists of a multitude of voices singing verses, which are at first multiplied by many thousands, and slowly decimate while the wall is exposed until only one, the real voice of the audio performer, is left when the street outside is finally reached. An additional layer of domestic cooking sounds is intertwined with the voices, juxtaposed with the sounds generated by the cutting of the wall-layers.