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Evacuation of the Voice

 Mattin, Miguel Prado, Martina Raponi, Margherita Morgantin

 
 

Evacuation of the Voice nasce nel 2011 dalle menti di Mattin e Miguel Prado. I due si incontrano a La Coruña, in Spagna, nel 2007; da quell’incontro nasce la condivisione duratura dell'interesse per la voce nel contesto del noise e dell’improvvisazione musicale. L'urgenza di evacuare la voce emerge dal legame con l’analoga tensione a smantellare la faccia: si può di fatti pensare al viso come al veicolo privilegiato di rappresentazione dell'Io nel capitalismo odierno. Nel 2014 Mattin & Prado hanno presentato negli spazi del Museo Serralves di Porto dieci sessioni di un'ora ciascuna; dieci tentativi di evacuazione delle voci dai propri corpi, facendo ricorso a un processo di de-personalizzazione soggettiva. La presa di distanza dal pensiero e il rifiuto di un idioletto estetico generico, emergono come strategia che tenta una 'comprensione delle nostre condizioni psicologiche, fisiologiche e neurobiologiche da una prospettiva esterna'. Le registrazioni di quelle dieci sessioni sono state raccolte in una collezione di cd, accompagnate dalla pubblicazione di riflessioni teoriche dei due artisti e di alcuni pensatori e filosofi. Questi contributi, nati dalla necessità di un'analisi dei risultati raggiunti, saranno consultabili negli spazi della galleria CAR DRDE, che sarà utilizzata anche per la diffusione sonora delle registrazioni di Porto. Evacuation of the Voice sarà ri-sperimentato a Bologna negli spazi della galleria P420, in un passaggio di testimone a Margherita Morgantin e Martina Raponi, con una performance che prosegue il progetto in una nuova forma, socializzandolo, per acquisire un nuovo livello prospettico su questo straniante processo.

Evacuation of the Voice is a project developed by Mattin and Miguel Prado since 2011. The two met in A Coruña in 2007, and since then have shared their long running interest in voice within the context of improvisation and noise. The urge for the 'evacuation of the voice' appears from its inseparability from the 'dismantling of the face', identified as the vehicle for the representation of the 'I' in capitalism. In 2014 at Serralves Museum in Porto, the artists presented ten sessions of one hour each where they tried to performatively evacuate the voice from their bodies, resorting to a process of 'subjective depersonalization'. The distancing from the thinking with the refusal of generic aesthetic idioms emerges as strategy to try to 'understand our psychological, physiological and neurobiological conditions from an outsider’s perspective'. The recordings of the ten sessions are now published together by Serralves with theoretical reflections by the artists, thinkers and philosophers as contributions for the necessary analyses of the results, and they they could be heard as a sound installation at CAR DRDE gallery. The forthcoming performance of the Evacuation of the Voice by Margherita Morgantin & Martina Raponi at P420 gallery for Live Arts Week constitutes the continuation of the project, in a new way to socialize further the Evacuation of the Voice and gain a new level of perspective about the process.