Cesare Pietroiusti, artista, vive a Roma. Laureato in Medicina con tesi in Clinica Psichiatrica, è co-fondatore del Centro Studi Jartrakor, Roma (1977) e della Rivista di Psicologia dell’Arte (1979). E' stato uno dei coordinatori delle residenze Oreste (1997-2001) e del convegno Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa?, Link, Bologna (1997). E' stato inoltre co-fondatore di Nomads & Residents (New York, 2000), co-curatore del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti di Como (2006-2011), membro del comitato promotore del Forum dell'Arte Contemporanea italiana, Prato (2015), e membro del collettivo Lu Cafausu (2007-). E’ stato docente di Laboratorio Arti Visive presso lo Iuav, Venezia (2004-2015) e MFA Faculty presso LUCAD (Lesley University, Boston 2009-16). Co-Fondatore e Presidente della Fondazione Lac o Le Mon, San Cesario di Lecce, 2015. Presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo di Roma (2018-2022). Pietroiusti indaga i microeventi, le situazioni paradossali, i comportamenti e i gesti minori che costituiscono l'esperienza della vita quotidiana. In molti casi le sue operazioni, sempre antispettacolari, coinvolgono direttamente il pubblico, altre volte implicano un impegno personale che può mettere in causa i limiti della resistenza fisica o psicologica dell'artista stesso. Dal 1977 ha esposto in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero. Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici: situazioni apparentemente irragionevoli comunemente “considerate troppo insignificanti per diventare motivo di analisi o di rappresentazione”. A partire dal 2004 ha irreversibilmente trasformato altrui banconote; distribuito gratuitamente decine di migliaia di disegni individualmente prodotti e firmati; venduto storie; ingerito banconote al termine di un’asta per poi restituirle al legittimo proprietario dopo l’evacuazione; aperto negozi in cui la merce in vendita sono banconote e la 'valuta' con cui si possono acquistare è lo sguardo dell’acquirente; allestito mostre in cui le opere sono in vendita non in cambio di denaro, ma delle idee o delle proposte dei visitatori.